PIANETA SCUOLA
Grazia Neglia interviene sullo stop della DAD alla 'Bianco-Pascoli'
Come già anticipato da Osservatoriooggi.it lo scorso 1 maggio, si solleva la polemica sulla sospensione della Didattica a Distanza nella 'Bianco - Pascoli': questa la presa di posizione di Fratelli d'Italia Fasano

Fasano - L'Italia è stato uno dei primi paesi a sospendere le lezioni in tutte le scuole e ad oggi 187 paesi hanno seguito l'esempio, per limitare i contagi di Covid-19. Vuol dire che più di un miliardo e mezzo di ragazzi e ragazze, oltre il 90% per cento della popolazione scolastica globale, non sta andando a scuola. In Italia la chiusura delle scuole riguarda 8,3 milioni di studenti.
Di sicuro l'attivazione della didattica a distanza è uno degli argomenti più complessi e controversi che ha interessato gli insegnanti, studenti e famiglie fin dal primo diffondersi del contagio.
I primi di marzo 2020 viene emesso apposito Decreto della Presidenza del consiglio dei ministri nel quale all'art. 1 si legge che “i dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”.
La nuova misura dunque “non prevede più la facoltà ma l'obbligo per i dirigenti di attivare la didattica a distanza”.
La didattica a distanza sicuramente non può essere paragonata all'apprendimento in classe ma, come chiarito dalla ministra dell'istruzione Lucia Azzolina, è pur sempre scuola: gli insegnanti fanno lezione, usando strumenti digitali che già conoscevano o esplorandone di nuovi, e gli studenti sono tenuti alla frequenza, collegandosi online.
Le scuole, inoltre, hanno ricevuto i fondi per l'acquisto di computer e tablet da destinare in comodato d'uso agli alunni che ne sono sprovvisti. Un fondo dedicato di ben 85 milioni di euro: 10 milioni destinati a consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi di piattaforme e di strumenti digitali utili per l'apprendimento a distanza o di potenziare quelli già in dotazione; 70 milioni a disposizione degli studenti meno abbienti, per fornire loro in comodato d'uso i dispositivi digitali individuali necessari per la fruizione delle piattaforme digitali, nonché la necessaria connettività di rete; 5 milioni dedicati a formare il personale scolastico sulle metodologie e sule tecniche per la didattica a distanza.
Fin qui niente di male visto che è un problema generalizzato sia in Italia che in Europa come nel resto del mondo se non accadesse che a Fasano, presso la Scuola Secondaria Statale di I grado “G. Bianco – G. Pascoli” , la Dirigente Scolastica in data 30 Aprile 2020, con una nota pubblicata sul sito della scuola, sospende totalmente le attività di DAD su piattaforma in uso all'Istituto, a far data dal 4/5/2020 e ad oggi non si ha notizia sulle motivazioni e tanto meno sulla durata di tale interruzione di “pubblico servizio”, precludendo di fatto agli alunni il diritto allo studio.
A difesa e tutela degli studenti si stanno muovendo anche i Genitori facenti parte del Consiglio d'Istituto, i quali hanno inviato una missiva ai massimi Dirigenti, di ogni ordine e grado, del Ministero e degli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali, dichiarando ed evidenziando che “la didattica a distanza (DAD) oltre a garantire il diritto allo studio, permette ai ragazzi di essere “vicini”, di “stare in contatto”, in relazione continua, relazione insegnante - alunno fondamentale più che mai per gli alunni in questo periodo in cui sono fortemente provati dai cambiamenti di abitudini comunicative e relazionali, di vita quotidiana, di routine in generale”.
A questo enorme problema, inoltre, va fatto presente che la stessa Scuola pur avendo ricevuto i fondi, pur avendo deliberato l'utilizzo delle risorse per acquisto di dispositivi da distribuire in comodato ad uso gratuito agli alunni privi di tali supporti, pur avendo definito i criteri di assegnazione di notebook per la didattica a distanza e nonostante l' avvenuta comparazione delle offerte per la fornitura di notebook e SIM dati per la connessione, ad oggi nessun alunno è stato fornito di tali strumenti utili all'attività di DAD.
Alla luce di quanto su riportato ci siamo adoperati e rivolti ai nostri rappresentanti in Parlamento ed in Consiglio Regionale affinché si faccia chiarezza in maniera urgente, si accertino le responsabilità del caso e si risolva il problema affinché si permetta agli alunni della Scuola il diritto allo studio con la ripresa delle attività di DAD.
di Redazione
07/05/2020 alle 05:18:16
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